di Giuseppe Longo
TARCENTO – Grande giornata di friulanità oggi a Tarcento che ospita la “Fieste de Patrie dal Friûl”. Una manifestazione che, dopo la Messa solenne in “marilenghe” nella Chiesa arcipretale di San Pietro Apostolo, avrà il suo culmine nella cerimonia civile che seguirà al Teatro Margherita. E nella bella sala di viale Marinelli la Fieste odierna ha avuto un prologo, bello e sentito, proprio la sera del 3 aprile, quando ricorreva l’anniversario della nascita dello Stato patriarcale avvenuta nel lontano 1077. Sul palco una gigantografia di tre grandi della cultura friulana del Novecento, vale a dire Otmar Muzzolini, Aurelio Cantoni e Riedo Puppo, rievocati da Dino Persello con uno spettacolo riuscitissimo dal titolo significativo “Il trio nus vuardi” dedicato, appunto, a “Meni Ucel”, “Lelo Cjanton” e “Il Pup”.
Parla il sindaco Steccati.
I Petris
Ma prima di loro, Persello e I Petris – tutti brillanti come sempre e compensati da calorosi applausi – hanno reso omaggio a monsignor Duilio Corgnali, l’arciprete di Tarcento mancato lo scorso gennaio in seguito a una malattia rivelatasi ben presto senza speranze. Il prete-giornalista, direttore per tanti anni de La Vita Cattolica, era infatti noto per il suo impegno a favore della salvaguardia della lingua, della storia, della cultura e delle tradizioni del nostro Friuli. Un impegno che manifestava quotidianamente e ogni settimana con la sua arguta rubrica, appunto in friulano, proprio sul periodico diocesano. Una pagina che ha curato anche dopo aver lasciato la direzione dello storico foglio della Chiesa udinese e fino a quando le forze glielo hanno consentito. Sul palco con Dino Persello – che ha raccontato anche un curioso aneddoto ricordando l’amico sacerdote – anche il sindaco Mauro Steccati, che ha avuto parole di riconoscenza per quanto don Duilio ha fatto per la comunità tarcentina durante il suo lungo apostolato. In sottofondo, le note di “Stelutis alpinis”, l’intramontabile canzone di Arturo Zardini alla quale monsignor Corgnali era molto affezionato.
Quindi via all’omaggio ai tre personaggi-pilastri della friulanità, con appropriate rievocazioni che hanno visto risuonare nella sala teatrale anche le voci degli stessi intellettuali commemorati che vennero registrate, all’inizio degli anni Sessanta, nella vicina Billerio – il paese natale di Muzzolini – durante una festa friulana che ebbe l’onore di essere la prima in Friuli, anticipando la stessa “Fieste de Patrie dal Friûl” che oggi rende protagonista Tarcento in una manifestazione che, grazie al tanto atteso ritorno del bel tempo, sarà sicuramente indimenticabile.
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In copertina, Dino Persello mentre ricorda monsignor Duilio Corgnali a Tarcento.
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