di Giuseppe Longo

Indubbiamente una gran bella soddisfazione per Laura Marocco vedere il suo nome sulla magnifica copertina del libro “Trieste, la litterature pour territoire”, dello scrittore e politologo svizzero Christophe Solioz, fresco di stampa a cura di Georg Editeur. Nel volume, 144 pagine di grande formato, compare infatti anche il frutto dell’estro professionale e artistico della gradese doc. La “signora del clic” è molto conosciuta e stimata nell’Isola del sole, ma non solo, per i suoi puntuali e ricchi servizi fotografici che documentano con taglio “giornalistico” e fedele i momenti della vita cittadina che nel libro d’arte affiora anche attraverso le intramontabili parole di Biagio Marin, il grande “Biaseto”, la “vose” della sua amata Grado. Laura Marocco è, infatti, discendente di una famiglia di fotografi che con il loro lavoro hanno messo a punto un archivio “monumentale” dedicato proprio alla luminosa storia isolana. E oggi lei è continuatrice di questa brillante tradizione, raccontando e testimoniando quanto di importante accade nella sua Grado. Con un lavoro apprezzato da tutti, anche da coloro che seguono questo blog che spesso si giova, con riconoscenza, delle immagini di Laura Marocco.

Laura Marocco e l’amata Basilica.


«Sono davvero onorata – afferma con soddisfazione e orgoglio la professionista “graisana” – per la presenza delle mie fotografie in questa pubblicazione». Il libro, che ha appena debuttato a Parigi, verrà presentato proprio oggi a Nova Gorica, la città confinaria che con Gorizia condivide la brillante e straordinaria esperienza di Capitale europea della cultura 2025. L’appuntamento è alle 19 nelle sale X Center. «Tutti siete invitati, spero possiate intervenire numerosi», aggiunge Laura. Inoltre, sempre da oggi, il volume sarà disponibile all’Antico Caffè San Marco di Trieste.
Come anticipa una breve nota illustrativa, il libro d’arte «propone un’esplorazione del campo letterario triestino inteso come arte del fare territorio, svelando una città che non compare su nessuna carta e la complessità triestina come spazio al tempo stesso “singolare plurale”, libero e aperto al futuro. Trieste è la sua letteratura. Per inoltrarsi in questa poetica dello spazio, un reticolo di testi invita in primo luogo a scoprire nel territorio triestino un tessuto costituito dagli scritti di Bobi Bazlen, Carolus L. Cergoly, Fery Fölkel, Anita Pittoni, Umberto Saba e Italo Svevo. Nella seconda parte, la cartografia dello spazio assume la forma di una costellazione di fotografie e saggi, i quali offrono uno sguardo inedito sulle pratiche letterarie del territorio intraprese da Boris Pahor, Biagio Marin, Scipio Slataper, Giani Stuparich e Paolo Rumiz. Tramite un accostamento testi e fotografie – progetti artistici realizzati da Marion Wulz, Mario Magajna, Laura Marocco, Anja Čop e Wanda Wulz danno inoltre corpo a un territorio che ognuno può fare suo».
Appuntamento, dunque, questa sera a Nova Gorica per brindare con Laura Marocco a questa sua bellissima affermazione. Complimenti e tanti auguri affinché con i suoi magici scatti ci regalino ancora tantissime immagini della sua e della “n0stra” amata Grado. Quella raccontata proprio da Biagio Marin!

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In copertina, ecco come si presenta il libro dello scrittore svizzero Christophe Solioz.

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