Una storia sul confine, sull’Europa della cortina di ferro, sulle menzogne familiari e collettive e sulle ossessioni legate alla memoria e all’identità. Dopo quella di Nova Gorica, la seconda anteprima di Lenghis – Festival dal Teatri des Lenghis Minoritariis, il primo Festival dedicato al Teatro delle lingue minoritarie realizzato dal Teatri Stabil Furlan con la collaborazione dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, è lo spettacolo Alla ricerca della lingua perduta / V iskanju izgubljenega jezika, in scena oggi, 16 ottobre. alle 20.45 al Palamostre di Udine. Lo spettacolo, in prima nazionale, nasce come seconda parte della trilogia Inabili alla morte/Nezmožni umreti, il progetto ideato da Giacomo Pedini per Mittelfest e realizzato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia.
Si tratta della storia, ambientata negli anni ’60, di due fratelli che, da giovani, hanno preso strade diverse e ora vivono ciascuno su un lato del confine italo-sloveno. Il primo era un fascista convinto, il secondo era un membro del movimento partigiano e ricopriva un incarico nell’amministrazione jugoslava. La storia inizia quando il primo ha un ictus e inizia a parlare nella lingua della sua infanzia, che il figlio non capisce, e l’unica persona che può aiutarlo è la governante che realizza il suo desiderio di incontrare il fratello. Per entrambi i fratelli e per la persona a loro più vicina, si tratta di un emozionante confronto con il proprio passato e con sé stessi. L’autore è Goran Vojnović, regista, eccellente romanziere e vincitore di tre premi Kresnik, mentre la regia è di Janusz Kica, un maestro di sofisticate messe in scena di testi classici e moderni, con protagonisti Radoš Bolčina e Aleš Valič.


Lenghis – Festival dal Teatri des Lenghis Minoritariis è il primo Festival dedicato al Teatro delle lingue minoritarie e viene organizzato a Gorizia nell’anno della Capitale europea della cultura Go!2025 con un programma lungo dieci giorni che fa incontrare e dialogare alcune tra le principali lingue minoritarie dell’Europa. Appuntamento, dal 23 ottobre al primo novembre con diciotto spettacoli, otto compagnie teatrali e oltre 30 artisti coinvolti che arrivano da cinque paesi dell’Europa: oltre all’Italia, da Slovenia, Croazia, Olanda e Spagna. Sono sette le diverse lingue che “saliranno” sul palco: friulano, sardo, frisone, catalano, albanese e anche sloveno e italiano come minoranza linguistica rispettivamente di Italia e Croazia.
Il Festival è organizzato dal Teatri Stabil Furlan con il sostegno della Regione Fvg, di PromoTurismoFvg, dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e del Comune di Gorizia, in collaborazione con Arlef. La base operativa del Festival sarà nella sede della Società Filologica Friulana di Gorizia in Casa Ascoli. E proprio nella sede della Filologica di Udine è stato presentato l’evento alla presenza del presidente del Teatri Stabil Furlan Lorenzo Zanon, del presidente e dal direttore di Ert, Fabrizio Pitton e Alberto Bevilacqua, della direttrice di Sng Nova Gorica Mirjam Drnovšček e di Massimo Somaglino, direttore creativo di Lenghis che ha illustrato il ricchissimo programma del festival.
“Abbiamo voluto fortemente questo festival – sottolinea il presidente del Teatri Stabil Furlan Lorenzo Zanon – siamo convinti che attraverso la collaborazione con altre realtà minoritarie italiane ed europee si possa costruire un importante lavoro di crescita e di confronto rispetto alle azioni che l’Unione Europea potrebbe mettere in campo per preservare e valorizzare meglio la realtà del plurilinguismo. È una prima edizione che vuole sfruttare l’occasione di GO!2025, ma il nostro obiettivo è di renderlo un appuntamento biennale e quindi organizzare la seconda edizione nel 2027, anno di Pordenone capitale italiana della cultura. In Fvg convivono tre minoranze linguistiche, friulano, sloveno e tedesco: un mosaico di culture che viene da lontano, importante esempio di convivenza che parla la lingua della pace e che è fondamentale valorizzare all’interno dell’Europa”.
Il programma è stato curato dal direttore artistico Massimo Somaglino: “Diciotto appuntamenti con spettacoli teatrali e musicali, 3 laboratori tenuti da altrettanti maestri internazionali, 16 incontri di approfondimento su esperienze di scena e di traduzione aperti al pubblico: mi sento di dire che il teatro, come è nelle migliori tradizioni, calerà su Gorizia, coinvolgendo speriamo la sua cittadinanza, perché tutti, grandi e piccoli, studiosi e curiosi, professionisti e appassionati potranno trovare nel programma del festival ciò che è più adatto per loro. Gli appuntamenti che compongono il ricco cartellone sono momenti di apertura verso il teatro di lingue e culture diverse – ha aggiunto Somaglino – sono tutte produzioni contemporanee e alcune di esse sono pensate proprio per Go!2025, formando una vera mappa del teatro europeo delle lingue minoritarie. Ma sono soprattutto i laboratori e gli incontri la vera anima di un festival come questo: Gorizia ed il Friuli come laboratorio linguistico ed artistico dove si incontrano esperienze differenti, tutte legate ai concetti di identità ed alterità, di appartenenza e di scambio”.

Il programma del festival è diviso in tre filoni principali, gli spettacoli, i laboratori per attori e gli incontri e i convegni. Gli spettacoli saranno un vero viaggio tra storie, racconti e culture che si intrecciano grazie alle diverse lingue che si sovrappongono: c’è la messinscena tradotta in friulano dal frisone per raccontare la storia di un contadino diviso tra tradizione e modernità (Ce crodistu di fa’ – 24 ottobre alle 20.30); c’è l’incontro tra due donne, una friulana e l’altra slovena, di Drugačen svet /Un altri mont (26 ottobre alle 21), c’è il racconto d d’amore e di banditi di Istorias (27 ottobre) in cui la lingua sarda logudorese, la lingua della poesia, si intreccia con quella italiana, c’è L’Empestat/Il burlac (29 ottobre alle 20.30) in lingua catalana con sovratitoli in italiano.
I Laboratori si svolgeranno tra il 22 e il 31 ottobre e saranno tenuti da Claudio de Maglio, direttore dell’Accademia d’arte drammatica Nico Pepe, da Davide Carnevali, autore, regista, e artista associato presso il Piccolo Teatro di Milano e da Ivor Martinić, drammaturgo croato pluripremiato. Una confusione linguistica, una forma inventata, una crasi fra la lingua più forte (l’inglese) e la lingua più debole (il friulano) dà forma a Meet a mestri (incontra un maestro), ovvero l’occasione che il festival offre dare spazio al dialogo, alle domande, alla voglia da parte di artisti che hanno scelto percorsi autorali nel teatro e nella cultura, di raccontarsi, di spiegare le loro idee sull’arte, sul teatro, sulla loro poetica e sulla loro vita.
Come detto, nell’ambito del cartellone di Lenghis sono state programmate due importanti anteprime. Dopo quella al Teatro Nazionale Sloveno di Nova Gorica – dove è andato in scena Tragùdia – Il canto di Edipo, pluripremiato spettacolo di Alessandro Serra recitato in grecanico, una lingua minoritaria parlata in un angolo remoto di quella che fu la Magna Grecia – la seconda anteprima si terrà, appunto, questa sera al Palamostre di Udine dove andrà in scena Alla ricerca della lingua perduta, scritto da Goran Vojnović, diretta da Janusz Kica, uno spettacolo prodotto dal Teatro Nazionale Sloveno di Nova Gorica e organizzato ancora una volta dall’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia. Alla ricerca della lingua perduta è la seconda parte della trilogia Inabili alla morte/Nezmožni umreti, realizzata da Mittelfest per Go!2025 con il sostegno della Regione Fvg e ispirata al romanzo di Joseph Roth La cripta dei cappuccini. La prima ha avuto luogo il 14 novembre dello scorso anno proprio sul palcoscenico del Teatro Nazionale di Nova Gorica.
Due i convegni in programma: venerdì 24 ottobre, alle 18, in sala Riva Piazzutta è programmata l’Assemblee dai autores e des autoris pal teatri furlan, un incontro in ascolto delle idee e delle esigenze che girano nell’aria del teatro in Friuli, moderato dai rappresentanti di Mateârium e del Teatri Stabil Furlan sullo stato della drammaturgia contemporanea in Friuli, con la partecipazione di autori e autrici teatrali impegnati nella scrittura di oggi. Martedì 28 ottobre alle 11 (Auditorium della Cultura Friulana), SA-VOLTÂ – La traduzion pal teatri ta lis lenghis piçulis dedicato alla traduzione teatrale con drammaturghi e traduttori con Gabriele Zanello, Elisa Copetti, Axel Zanella, Davide Carnevali, Ivor Martiniç, Federico Scarpin, PierPaolo Piludu, Serena Fogolini, Jos Thie.

Per i biglietti: https://ertfvg.it/spettacoli/alla-ricerca-della-lingua-perduta-v-iskanju-izgubljenega-jezika/
Informazioni e programma completo: https://lenghisfestival.it/
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In copertina e all’interno, tre immagini dello spettacolo odierno e un momento della presentazione del festival a Udine.

