di Mariarosa Rigotti

Una trasferta a Verona per rendere omaggio a un giovane originario di Bellazoia, il sergente Giovanni Piccini, morto durante la Prima Guerra mondiale e decorato con medaglia d’argento al valor militare e del cui nome si fregia il gruppo Ana di Povoletto capoluogo. Questa importante tessera è andata a comporre il prezioso mosaico che costituisce le celebrazioni per i 100 anni di fondazione del gruppo Ana di Povoletto e, infatti, una delegazione di penne nere della cittadina alle porte di Udine ha voluto rendere omaggio alla tomba del sergente Piccini che si trova nel cimitero monumentale della città scaligera. Questo durante un momento di viva commozione a cui ha partecipato pure Paolo, pronipote del sottufficiale caduto. Vi è intervenuto anche il sindaco di Povoletto, Giuliano Castenetto, indossando il cappello da artigliere di montagna e la fascia tricolore.

Una cerimonia questa, va sottolineato, voluta fortemente dal capogruppo Ana, Roberto Ginelli Specogna, proprio in occasione del centenario del sodalizio con la penna nera «per riunirsi in un sentito e commosso momento di preghiera e lasciare una corona di fiori sulla tomba del giovane di Povoletto che ha sacrificato la propria vita per la Patria, e che ha dato il nome al Gruppo Ana del capoluogo del Comune». A rendere omaggio a Piccini, anche il gonfalone del Comune di Povoletto, mentre a suonare gli squilli militari e il Silenzio d’Ordinanza c’era il trombettiere Denis Fiorini che è maestro direttore della Banda Ana di Caldiero Sezione di Verona e che è stato militare di leva nella Fanfara della Julia (1998-1999). Ma oltre a ricordare la toccante cerimonia, è giusto citare anche la motivazione dell’onorificenza a Giovanni Piccini che era nato il 29 aprile 1892 a Bellazoia, la piccola frazione di Povoletto, mentre morì all’ospedale militare di Verona nel 1916 a causa delle ferite riportate partecipando, nei ranghi del battaglione “Cividale”, a sanguinose battaglie. E la motivazione della decorazione suona proprio così: «Con intelligente e sereno ardire, primo fra i primi, si slanciò all’attacco di una forte trincea, attraverso il reticolato nemico. Ferito una prima volta, persistette nel suo ostinato proposito, finché, per una seconda ferita, dovette allontanarsi» (Monte Forno, 6 luglio 1916).

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In copertina e all’interno alcune immagini della commemorazione a Verona alla quale ha partecipato anche il sindaco Castenetto.

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