Friuli Venezia Giulia, con le sue lingue e dialetti minoritari, protagonista alla dodicesima edizione del concorso letterario “Salva la tua lingua locale” la cui premiazione è avvenuta nella sala della Protomoteca del Campidoglio a Roma. Composizioni che narrano di spaccati di vita quotidiana, leggende paesane, mestieri, riti e tradizione antiche, e che nella loro diversità linguistica, di espressioni e suoni uniscono l’Italia da nord a sud. Ideato dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia e da Autonomie Locali Italiane del Lazio con l’obiettivo di promuovere i tesori culturali e linguistici del nostro Paese, il concorso dal 2013 a oggi ha raccolto oltre 3000 candidature e ottenuto prestigiosi riconoscimenti istituzionali, tra cui il patrocinio delle Presidenza della Repubblica, del Senato e della Camera dei deputati, della commissione italiana per l’Unesco e del Ministero della Cultura.
La premiazione di Nodale e Gregorin a Roma.
Oltre 400 le opere pervenute in questa dodicesima edizione. «L’alto numero di concorrenti e la varietà dei lavori presentati hanno reso il lavoro delle giurie estremamente complesso, ma hanno restituito un quadro ricco e articolato delle lingue locali ancora vive nel nostro Paese. In un mondo sempre più globalizzato, ogni lingua rappresenta un patrimonio immateriale che custodisce l’identità, la storia e le tradizioni di un popolo, come sottolineato anche dall’Unesco – commenta Antonino La Spina, presidente Unpli -. L’antologia che raccoglie le opere dei vincitori e dei finalisti di questa edizione è un omaggio alla bellezza e alla pluralità delle espressioni linguistiche italiane, per preservarle e condividerle con le generazioni future».
Plauso ai vincitori regionali da parte del presidente del Comitato regionale delle Pro Loco del Friuli Venezia Giulia Pietro De Marchi, che ha sottolineato come la nostra sia una terra caratterizzata da una grande ricchezza linguistica. De Marchi era presente a Roma con il consigliere nazionale Unpli del Fvg Matteo Trigatti. Alvise Nodale ha ottenuto il primo premio nella sezione Musica. Nodale, originario di Sutrio, si inserisce con sentita profondità nel solco di una nuova canzone friulana che fa capo ad artisti come Lino Straulino e Loris Vescovo e che coniuga il riferimento alle proprie tradizioni locali con i linguaggi internazionali della nuova musica acustica, spesso di matrice anglosassone, potenzialmente evocativa del sostrato celto-romanzo dell’Italia settentrionale. Nella sua intima dimensione prevalentemente di voce e chitarra, apprezziamo in Nodale la vocalità limpida ed emozionale, lo stile di accompagnamento improntato alle nuove tecniche del chitarrismo acustico, e il lirismo universale e senza tempo dei testi poetici.
Sergio Gregorin ha vinto, invece, il primo premio nella sezione Poesia edita con “Tamisar l’ànema”, Consorzio Culturale del Monfalconese, Ronchi dei Legionari, 2022. Nato nel 1945 a Turriaco, nel territorio in provincia di Gorizia tra il fiume Isonzo e le pendici del Carso, Gregoris ha sempre evocato le sue emozioni mitopoietiche nel suo idioma d’origine, il bisiaco. Come ci relaziona Pier Maria Miniussi, rispetto a un altro poeta come Silvio Domini, ben più aspro e pessimista, Gregorin svela e incarna “una disposizione d’animo improntata alla serenità”; e nonostante la sua devota attenzione al Carso e alla campagna antropizzata, “dedica semmai i suoi versi all’acqua, sia essa quella mossa dell’Isonzo e del mare aperto o quella quieta dei canali e delle acque morte del litorale, e ancora agli approdi ed alle imbarcazioni che popolano queste acque”… Deliziose alcune liriche insieme ironiche e affabulate (“L’Isonzo parlotta”, “Lisonz smurmuia”; “L’Isonzo asciutto”, “Lisonz sec”), ma anche la memoria storica profonda e ancestrale delle poesie per “Il Carso”; così come la testimonianza connaturata e quasi ancestrale per la memoria contadina (“Il fienile”, “Trebbiatura”), e il ruolo stesso del Tempo, meteorologico o introiettato (“C’era una volta la Bora”). “L’erba medica / riempiva il fienile / di seccume e residui di sfalci // Mucchi di fieno / erbe falciate / pane per gli animali // E nella polvere / di ragnatele / si giocava”…
Questi tutti i premiati per il Friuli Venezia Giulia: nella sezione Dizionario con il terzo posto Guido Musco da Trieste; sezione Musica primo posto Alvise Nodale da Sutrio; sezione Poesia edita Sergio Gregorin da Turriaco; Prosa edita terzo posto Anita Salvador di Rivignano Teor; Prosa Inedita secondo posto ex aequo Fernanda Plozzer di Villa Santina e Aldo Polesel di Cordenons; Teatro terzo posto di Edda Brezza Vidiz da Trieste. Inoltre finaliste Gabriella Brumat da Turriaco e Alessandra Calligaris da Palmanova nella Prosa Inedita.
La sala della Protomoteca.
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In copertina, panoramica del Campidoglio uno fra i più suggestivi sette colli di Roma.
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