«I castelli di cui il Friuli Venezia Giulia è ricco rappresentano un patrimonio straordinario e affascinante che va conservato e valorizzato, ringraziando i proprietari che come il conte di Prampero e la sua consorte ne hanno cura e li rendono accessibili al pubblico per eventi come quello odierno». Così si è espresso il vicegovernatore della Regione Fvg, Mario Anzil, in occasione della presentazione del Lunario 2025 in “marilenghe” al Castello di Prampero a Magnano in Riviera, in occasione dei mille anni di storia del maniero rinato dopo le distruzioni causate dai terremoti del 1976.

Pietro Enrico di Prampero


«I lunari – ha detto l’assessore regionale alla Cultura – costituiscono una bella tradizione friulana: erano di grande aiuto agli agricoltori e conservano ancora oggi un valore come fonte di informazioni di utilità quotidiana e di ricordi storici». Anzil ha ricordato che l’Amministrazione Fedriga  «ha da poco aperto un bando per il recupero e la conservazione dei giardini storici e dell’architettura fortificata, per sostenere un patrimonio che era delle classi abbienti di un tempo e che oggi richiede un impegno di gestione molto faticoso. La valenza di questi beni – ha rilevato il vicegovernatore – non è solo storico culturale ma anche turistica all’interno di una regione che Ippolito Nievo definì “piccolo compendio dell’universo” per quante bellezze e ricchezze assomma nello spazio di brevi distanze».
All’evento, accanto al proprietario del Castello, Pietro Enrico di Prampero, sono intervenute numerose autorità, tra cui il sindaco di Magnano, Carlo Michelizza.

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In copertina, una insolita inquadratura del Castello di Prampero rinato dopo i terremoti del 1976.

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