(g.l.) Molto conosciuto è l’Eccidio di Torlano del 25 agosto 1944. Pochi sanno, invece, che pure a Nongruella, una manciata di case sulle montagne sopra Cergneu, nove mesi prima, era il 12 dicembre 1943, ci fu un rastrellamento nazista, scattato tre mesi dopo l’Armistizio dell’8 settembre, nel quale caddero anche otto persone del luogo (assieme ad altre dei paesi vicini), del tutto estranee – come quelle di Torlano, dove furono uccisi anche bambini – a quanto stava accadendo anche in Friuli durante quei drammatici momenti della Seconda guerra mondiale.
Ai Caduti di Nongruella sarà reso omaggio domani, alle 11, quando si ricorderà quel gravissimo fatto di sangue il cui 81° anniversario ricorreva giovedì. Il Comune di Nimis ha, infatti, indetto l’annuale cerimonia commemorativa durante la quale, come annuncia il programma diramato dal commissario Giuseppe Mareschi, dopo la liturgia della parola con la benedizione del semplice monumento che ricorda le otto vittime sulla piazzetta della borgata, sarà deposta una corona d’alloro con le autorità civili. Al termine una bicchierata assieme alla sempre gustosa pastasciutta offerta dal Gruppo Alpini Nimis-Val Cornappo.
Stamane, dunque, sarà rievocata una pagina, appunto, poco conosciuta, ma certamente fra le più dolorose dell’ultimo conflitto. Un feroce fatto di sangue che si rivelò una tremenda premessa di quanto sarebbe accaduto neanche un anno più tardi proprio a Torlano e alla fine di settembre a Nimis, quando l’intero paese fu dato alle fiamme e molti compaesani furono condotti nei campi di concentramento. Un doveroso ricordo affinché sia un monito contro le violenze che continuano a insanguinare questo povero mondo, a cominciare dalle guerre in Ucraina e in Medio Oriente.
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In copertina, la lapide che ricorda le vittime del rastrellamento di Nongruella.
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