di Giuseppe Longo
Prima domenica di Avvento, che sarà un Avvento davvero speciale, quest’anno, a Grado. L’Isola ha infatti il grande onore di allestire il maxi-presepe che ogni anno moltitudini di fedeli e visitatori ammirano in piazza San Pietro, il “fulcro” della Cristianità, dove Gesù, come a suo tempo riferito, verrà al mondo in un “casone” della Laguna. Avvenimento speciale, dunque, non solo per il luogo – sicuramente il massimo cui ogni presepista possa aspirare -, ma anche perché la Natività “graisana” potrà essere ammirata in Mondovisione quando la Notte di Natale il Pontefice aprirà solennemente la Porta Santa dando il via alle celebrazioni del Giubileo che Roma ospita ogni quarto di secolo. Bellissima e indimenticabile, infatti, l’esperienza degli artigiani mobilieri di Sutrio di due anni fa, ma questa di Grado ha proprio la caratteristica dell’eccezionalità.
Un evento, pertanto, che l’Isola d’Oro si prepara a vivere nel migliore dei modi, tanto che una folta squadra di volontari è già partita in questi giorni alla volta della Capitale per cominciare i lavori di allestimento sotto l’obelisco più famoso del pianeta, montando i pezzi preparati durante mesi e mesi di certosino e competente impegno – e ispirati dal Presepe galleggiante riproposto ogni anno nel Porto mandracchio – affinché fosse tutto pronto per sabato prossimo, vigilia dell’Immacolata Concezione, quando alle 17 l’opera sarà inaugurata assieme al gigantesco abete inviato dalle foreste del Trentino. «È una grande emozione sapere – ha scritto monsignor Paolo Nutarelli, il quale stamane accenderà nella Basilica patriarcale di Sant’Eufemia la prima delle quattro candele dell’Avvento – che, nella Notte di Natale, quando Papa Francesco aprirà la Porta Santa, tutto il mondo potrà ammirare, in Piazza San Pietro, un presepe in cui Gesù nasce “in Cason”. Il presepe ricrea fedelmente l’ambiente lagunare, costruito a mano dai volontari con grande amore e dedizione».
Monsignor Nutarelli accende l’Avvento.
«Il presepe di Grado – informa Vatican News – è ambientato nella grande laguna vivente, ricca di oltre un centinaio di mote, cioè di piccoli isolotti, che si estende accanto all’isola, con la Natività che trova spazio all’interno di un casóne, la caratteristica costruzione di canne abitata dai pescatori. L’ambientazione che è stata scelta è quella dei primi anni del secolo scorso quando in laguna abitavano ancora diverse centinaia di gradesi. L’ambiente proposto sarà ricco di tanti dettagli, anche con la vegetazione autoctona e l’avifauna locale». E ancora: «Nel presepe viene riprodotto artificialmente l’ambiente attraverso la collocazione di una mota con il casóne, realizzato con elementi di legno, rivestito con cannucce palustri e protetto da lunghi argini lagunari, questi ultimi modellati a mano, pezzo per pezzo, dagli stessi volontari. È il presepe della Comunità di Grado, poiché è realizzato interamente da una quarantina di volontari, tutti professionisti, artigiani come costruttori di casóni, fabbricanti di pontili, maestri d’ascia per la creazione delle batele, tipiche barchette a fondo piatto, pescatori per la realizzazione di reti da pesca e naturalmente artisti per la realizzazione delle statue, in buona parte appartenenti a diverse associazioni locali con capofila i Portatori della Madonna di Barbana».
«Una importante iniziativa – si legge ancora nel prestigioso sito informativo della Chiesa Cattolica – che in un certo senso corona l’esperienza maturata da circa 25 anni con l’organizzazione nell’isola di Grado, fra le calli del centro storico, accanto alle patriarcali Basiliche e al porto, di una delle più importanti rassegne presepiali del Friuli Venezia Giulia dove spiccano esposti i grandi presepi realizzati dalle associazioni locali. Tutto è partito come sempre da un sogno di una persona, il cavaliere ufficiale Antonio Boemo, che ha intrapreso la strada ancora diversi anni fa e coordina tutta l’iniziativa, al quale si sono immediatamente affiancati l’architetto Andrea de Waderstein e i due artisti autori delle numerose statue, padre e figlia, Lorenzo e Francesca Boemo. Poi le associazioni con, prima di tutto, i Portatori della Madonna di Barbana guidati dal ragionier Adelchi Quargnali, e poi le altre associazioni: Protezione Civile, Graisani de Palù, Donatori di Sangue, Grado Voga, Grado Noi, Lega Navale e Marinai dell’Anmi, fino a completare uno squadrone che ha operato per tanto tempo anche all’aperto sotto il sole cocente. Naturalmente per portare a compimento l’iniziativa, che comporta non indifferenti costi per il reperimento dei materiali, la stessa è stata immediatamente sostenuta dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal Comune di Grado. Ovviamente oltre al Patrocinio della Diocesi di Gorizia e alla fattiva collaborazione della Parrocchia arcipretale di Grado. Da evidenziare, infine, che all’interno dell’ambientazione sono ubicate anche alcune briccole che segnalano i canali navigabili e indicano la direzione per raggiungere località vicine alla città di Grado come Aquileia, Trieste e Venezia o per visitare il Santuario Mariano della Incoronata Vergine di Barbana risalente all’anno 582, ubicato su un isolotto nel mezzo della stessa laguna gradese».
Il Calendario liturgico gradese.
Un Avvento, dunque, che rimarrà nella storia di Grado. E che è stato anticipato domenica scorsa, festa di Cristo Re dell’Universo, dalla presentazione del Calendario liturgico pastorale 2024/25 della Parrocchia arcipretale di Santa Eufemia, supplemento speciale di “Insieme”, il foglio informativo settimanale della Chiesa gradese. «Organizzare la vita pastorale di una parrocchia sull’Anno Liturgico – ha scritto monsignor Nutarelli – non è solo un’esigenza estetica, ma un ripercorrere insieme, in modo sempre più approfondito, i Misteri che caratterizzano la vita dei fedeli. Vivere l’Anno Liturgico con spirito rinnovato evita di cadere nell’abitudine che rende sterile la preghiera e lo stupore. È lasciarsi interpellare da Dio che irrompe nella storia umana. L’Anno Pastorale che sta per iniziare sarà caratterizzato dal Giubileo del 2025 indetto dal Papa. Sarà un’occasione di grazia per sperimentare la gioia di tornare a Dio, appartenere alla Chiesa e sperare in un mondo nuovo, più giusto e fraterno. Una speranza che trascende la storia, più forte della morte. Papa Francesco invita a servire la speranza dove la vita accade, scegliendo un cammino spirituale capace di plasmare interiormente come profeti di speranza, per diventare generatori di speranza e riconciliati con sé stessi, gli altri e Dio. All’inizio del Giubileo, la Comunità sarà al centro del cuore di tutti i cristiani del mondo: alla vigilia dell’Immacolata, la città di Grado donerà il presepe al Papa». Proprio un eccezionale avvenimento per inaugurare, dopo appunto la odierna prima domenica d’Avvento, l’Anno liturgico di Grado, fatto di tante celebrazioni importanti, come quelle classiche del Cattolicesimo, tra le quali emerge in tutta la sua grandezza il “Perdon de Barbana” della prima domenica di luglio, una ricorrenza della tradizione molto amata dai gradesi ma anche da tantissimi turisti che scelgono l’Isola del Sole per le loro vacanze.
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In copertina, il Presepe galleggiante allestito ogni anno nel Porto mandracchio di Grado e che ha ispirato anche la Natività realizzata per il Vaticano.
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