di Giuseppe Longo

Ovunque, in Friuli, la Giornata del Ringraziamento coincide con la ricorrenza di San Martino, l’11 novembre, quando secondo tradizione si chiude l’annata agraria e si esprime riconoscenza a Dio per i frutti della terra. A Grado, invece, viene posta in calendario la prima domenica di ottobre in occasione della festa dedicata alla Madonna del Rosario che l’Isola venera con grande partecipazione. E vuole esprimere gratitudine per i risultati della stagione estiva appena conclusa. Il 6 ottobre, infatti, nella Basilica patriarcale di Sant’Eufemia sarà celebrata, alle 10, la Messa solenne accompagnata dal Complesso corale-orchestrale “Santa Cecilia”. Nel pomeriggio, alle 16.30, si snoderà la Processione mariana, preceduta dall’annuale Supplica alla Madonna di Pompei.

Monsignor Nutarelli con don Anton.

Il cappellano militare Gianni Medeot.

Per le vie del centro “graisano” e sulla diga Nazario Sauro, per implorare una speciale protezione sul mare affinché sia fonte di benessere tenendo lontane le avversità – un po’ come avviene in terraferma con le “rogazioni” primaverili -, non ci sarà però la statua della Madonna degli Angeli, quella del Pellegrinaggio votivo di luglio all’Isola di Barbana – e che i fedeli pregano sempre con tanta devozione dinanzi alla nicchia dove è esposta -, bensì l’Antica Immagine con lo stesso titolo della Vergine Maria, venerata tutto l’anno nella Chiesa di San Crisogono a Città Giardino. La statua verrà trasportata solennemente in Basilica al termine della Messa “Granda” di stamane e sarà collocata in presbiterio dinanzi all’altare maggiore dove rimarrà tutta la settimana entrante, e cioè fino al citato 6 ottobre, per la preghiera personale e comunitaria.
Ma la festa odierna – che coincide, peraltro, con la ricorrenza di San Michele, l’Arcangelo con la bilancia e la spada sguainata contro il demonio – la comunità cristiana darà il suo saluto a don Anton Gavasker ringraziandolo per il prezioso apporto che pure quest’estate ha assicurato attraverso la propria collaborazione a monsignor Paolo Nutarelli nella cura delle celebrazioni e delle attività parrocchiali, e che ora ritorna a Roma per riprendere gli studi teologici all’Università Urbaniana. «È stato un valido e puntuale aiuto a tutta la comunità», ha scritto su Insieme l’arciprete, aggiungendo: «Con don Anton, ancora una volta, desideriamo ringraziare don Gianni che con l’Amerigo Vespucci è ripartito da Manila nelle Filippine per sbarcare in ottobre a Darwin (Australia)». Si tratta, come molti avranno capito, del cappellano militare dei Lagunari Gianni Medeot – riconoscibile dalle due stellette sul colletto della veste talare – che non perde occasione per rientrare, non appena gli impegni glielo rendono possibile, nella sua Grado partecipando ai momenti più importanti della vita isolana, come appunto il ricordato Pellegrinaggio di Barbana. Peraltro, il sacerdote aveva ricoperto anche le funzioni di parroco nell’attesa dell’ingresso ufficiale di don Paolo, avvenuto nel novembre di tre anni fa, quando il nuovo arciprete era arrivato da Cormons, la cittadina collinare di cui era originario l’indimenticato monsignor Silvano Fain.
Infine, da ricordare l’importante Messa che ha animato la Basilica venerdì. «Abbiamo avuto la gioia di accogliere – ha riferito don Nutarelli – l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini. Alla concelebrazione era presente monsignor Carlo Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia, già vicario generale di Milano: proprio nel capoluogo lombardo fu consacrato vescovo 20 anni or sono (5 giugno 2004)». Una importante occasione, dunque, per festeggiare il presule titolare dell’Arcidiocesi di Gorizia – creata nel 1751 assieme a quella di Udine dopo la soppressione dello storico Patriarcato di Aquileia – alla quale fa capo anche l’antica Chiesa di Grado.

Gli arcivescovi Delpini e Redaelli a Grado.

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In copertina, l’ingresso nel 2023 della statua  della Madonna degli Angeli.

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