«La Repubblica della Carnia e dell’Alto Friuli fu uno straordinario esempio di lotta per la democrazia in tempo di guerra. Uno dei primi fiori di libertà sbocciati in Europa che, seppur per un periodo limitato di tempo, diede la speranza di poter mettere alle spalle una pagina di storia drammatica per la nostra gente, dando quell’impulso fondamentale che ha permesso di costruire, negli anni a venire, una società libera e democratica». Così è intervenuto il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, alla cerimonia per l’ottantesimo anniversario della Zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli, che fu sottratta al controllo nazifascista nell’estate 1944 e, nell’arco della sua breve durata (una quindicina di giorni appena prima della nuova repressione tedesca), pose importanti basi per la futura democrazia. L’evento commemorativo, ieri mattina ad Ampezzo, ha visto la partecipazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oltre a una nutrita rappresentanza di autorità civili con il ministro Luca Ciriani, l’onorevole Debora Serracchiani, il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin, militari e religiose con l’arcivescovo di Udine Riccardo Lamba, enti e associazioni.

«La presenza del Capo dello Stato, oggi come in numerose altre occasioni quest’anno, testimonia l’importanza e la strategicità della nostra regione come ponte culturale ed economico nell’area geografica europea – ha sostenuto il governatore -. Il nostro Paese, e il Friuli Venezia Giulia in particolare, può svolgere un ruolo chiave nell’affrontare e superare le criticità che emergono dal contesto geopolitico attuale. L’anniversario che oggi celebriamo è, in questo senso, non solo un tributo al passato ma un richiamo al presente e un monito per il futuro, affinché venga mantenuta alta l’attenzione sulla tutela dei diritti faticosamente conquistati nel “secolo breve».
Il Presidente Mattarella ha quindi ricordato i valori del popolo friulano che, attraverso l’esperienza della Carnia libera, si batté per salvaguardare la propria dignità e le proprie radici. Una Repubblica partigiana che fu anello di quella corona di zone libere che avrebbe contribuito alla nascita di un nuovo Stato, con un ordine costituzionale che non prevedeva più sudditi ma cittadini.
Intervenuti per i saluti istituzionali anche il sindaco di Ampezzo Michele Benedetti, il presidente della Comunità di montagna della Carnia Ermes Antonio de Crignis, la presidente di Anpi Udine Antonella Lestani e la Medaglia d’oro al Valor militare Paola Del Din. A quest’ultima, Fedriga ha rivolto un particolare ringraziamento per la sua testimonianza, che «aiuta a comprendere la portata di quanto la gente di questa terra ha costruito per le future generazioni». La partigiana più famosa d’Italia, 101 anni, è stata calorosamente salutata dal Capo dello Stato.
Al termine della cerimonia, il governatore Fvg ha accompagnato il Capo dello Stato a Illegio in visita alla mostra “Coraggio”, organizzata dall’associazione Comitato San Floriano con la direzione di don Alessio Geretti, il grande esperto d’arte ideatore della famosa mostra che ha fatto conoscere a livello internazionale la piccola frazione montana di Tolmezzo.

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In copertina e all’interno alcune immagini della grande cerimonia di Ampezzo con la partecipazione del Presidente Mattarella e della ultracentenaria Paola Del Din.

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