Proseguono in queste settimane le numerose attività messe in campo per il nuovo anno da CasaViola, la struttura che l’Associazione de Banfield ha espressamente ideato per affiancare e sostenere i familiari di persone con demenza, decadimento cognitivo e Alzheimer. In programma oggi, 27 gennaio, alle 17.30 – da seguire tanto in presenza nella sede di via Filizi 21/1 che sulla piattaforma www.caregiveracademy.it – un nuovo appuntamento con il ciclo di conferenze mensili “Obiettivo Salute”, che propone incontri condotti da professionisti ed esperti provenienti da tutta Italia, su temi rilevanti nell’ambito dell’invecchiamento. Atteso l’incontro con uno dei massimi esperti nazionali del settore, il dottor Pietro Vigorelli, medico, psicoterapeuta, promotore dell’Approccio Capacitante per comunicare con la persona con demenza. Autore di numerose pubblicazioni sulla demenza, ha fondato nel 2005 l’Associazione Gruppo Anchise, un luogo d’incontro e scambio tra esperti per promuovere la ricerca e la formazione in ambito geriatrico, con particolare attenzione per gli anziani con difficoltà di comunicazione a causa di disturbi cognitivi.

Pietro Vigorelli


L’appuntamento odierno prende spunto dal suo ultimo libro: si parlerà, infatti, di “Dialoghi imperfetti” e di comunicazione possibile con gli anziani smemorati e disorientati. Vedremo quali sono i principi dell’approccio capacitante, ponendo un particolare accento sull’importanza dell’accettazione dell’altro quale “interlocutore valido”, capace di relazionarsi, parlare e comunicare: anche attraverso un dialogo imperfetto, «L’approccio capacitante invita a fare attenzione», spiega Vigorelli «La rinuncia alla parola e il ricorso esclusivo al linguaggio non verbale può avere conseguenze negative. Il linguaggio dei baci e delle carezze è gradito e rassicurante in qualche caso, ma può avere un effetto infantilizzante che sminuisce la persona e tende a farla regredire. L’anziano con demenza è fragile, si lascia influenzare, tende ad adattarsi. Se il caregiver lo tratta come un bambino impara a reagire da bambino, diventa davvero come un bambino. Perde la sua dignità di adulto e si spegne la spinta naturale verso una vita autonoma e responsabile». Attraverso il coinvolgimento di chi vorrà intervenire, partendo da esempi di dialoghi reali, l’incontro si pone l’obiettivo di offrire ai partecipanti l’acquisizione di nozioni utili, a cui ricorrere nelle relazioni di tutti i giorni e non limitatamente al Mondo Alzheimer. Si potranno ricevere importanti suggerimenti per trasferire gli elementi della comunicazione felice con l’anziano smemorato nella normale vita quotidiana, migliorando così la nostra capacità di ascolto e di comunicazione.
«Spesso, quando ci si trova di fronte ad una persona con demenza, si ha l’impressione di sapere già tutto, prosegue Vigorelli, perché quando conosciamo la diagnosi sappiamo che sarà smemorato, disorientato, che non ci riconoscerà, che farà delle bizzarrie. Come se avere la malattia di Alzheimer o un’altra forma di demenza ci dica tutto sulla persona. Niente di più falso. Tutto quello che io faccio è cercare di vedere oltre la diagnosi, dietro la diagnosi. Io cerco di vedere la persona che c’è nonostante la malattia. Ed è anche quello che insegno e voglio fare nell’appuntamento di CasaViola».

La partecipazione alla conferenza è libera e gratuita. Per partecipare in presenza è necessaria la prenotazione, telefonando allo 040.362766 o scrivendo a casaviola@debanfield.it

 

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