Molto preoccupante la crisi economica scatenata da Coronavirus. Così, per cercare di correre ai ripari, l’Amministrazione regionale, su proposta dell’assessore alle Attività produttive e al Turismo Sergio Emidio Bini, ha approvato tre delibere, in applicazione della legge regionale 3/2020, che stabiliscono i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti agevolati e delle garanzie a favore delle imprese danneggiate. Le liquidità disponibili per i finanziamenti a valere sulle Sezioni anticrisi (amministrate dal Comitato di gestione del Frie) ammontano a 16,5 milioni di euro, di cui 2,3 a favore delle imprese artigiane e 14,2 per le imprese commerciali, turistiche e di servizio. Le garanzie, assegnate ai Confidi, sono pari a 9,5 milioni, alle quali si aggiungeranno ulteriori contribuzioni, con la stima di attivare un moltiplicatore di 5.
“Due le innovazioni principali – ha spiegato Bini attraverso una nota Arc -: l’estensione della platea dei beneficiari ai liberi professionisti, oltre alle imprese, e la previsione che sia applicabile un regime di aiuto alle imprese diverso dal regime de minimis”. Il cosiddetto “de minimis” non permette di superare i 200mila euro di aiuti alle imprese nel triennio senza obbligo di notifica all’Ue. “Si può ritenere che tale limite, in presenza di una pandemia – ha rilevato l’esponente della Giunta Fedriga -, possa essere sforato”.
Oggetto della prima delibera sono i finanziamenti agevolati, i quali vanno da un minimo di 5.000 a un massimo di 300.000 euro e che sono di due tipi: della durata massima di 10 anni per il consolidamento di debiti a breve termine (ossia, debiti di durata pari o inferiore a 18 mesi); della durata massima di 60 mesi per sostenere le esigenze di credito a breve e medio termine.
In deroga al regolamento delle Sezioni anticrisi, i finanziamenti agevolati sono concessi al tasso fisso dello 0,5 per cento, invece che dell’1, ed è abrogato l’obbligo di richiedere garanzie da parte della banca attuatrice (Banca Mediocredito Fvg); possono inoltre accedervi i liberi professionisti e tutte le imprese dei servizi, incluse quelle del settore dei trasporti. È stata introdotta la possibilità di un anno di preammortamento e le istruttorie del Comitato di gestione del Frie (che amministra anche le Sezioni anticrisi) sono state accorciate a 30 giorni (da 90). Le imprese potranno chiedere che il finanziamento per le esigenze di credito a breve o medio termine sia calcolato anche sulla media delle previsioni dei costi ammissibili relativi all’anno in corso e ai prossimi due e non soltanto, come attualmente previsto, sulla media dei consuntivi relativi ai tre anni passati. In aggiunta, sarà possibile chiedere nuovi prestiti delle Sezioni anticrisi anche per chi ne ha già usufruito in passato. Infine, il rischio di Banca Mediocredito Fvg in caso di perdite per mancata restituzione di tutto o parte del finanziamento è ridotto dal 20 per cento al 10 per cento.
Si considerano danneggiate dalla crisi emergenziale – informa ancora la Regione Fvg – le imprese che attestano una perdita di reddito nel semestre successivo al 23 febbraio 2020. Se la domanda di finanziamento agevolato è presentata prima che siano trascorsi sei mesi dalla data del verificarsi della crisi emergenziale, i dati finanziari per il periodo mancante sono stimati, in via presuntiva e in misura proporzionale, sulla base di quelli registrati fino alla data della domanda. Per effettuare il calcolo della perdita di reddito sono state previste diverse alternative in modo da consentire all’impresa attiva da almeno due anni di scegliere il metodo che ritiene più adeguato.
Due sono le delibere che riguardano i criteri sulle garanzie. La prima stabilisce che le risorse assegnate ai Confidi e finora riservate soltanto alla concessione di garanzie a favore delle imprese danneggiate dalla crisi bancaria di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza possono essere destinate alla concessione di garanzie alle imprese colpite dal Covid-19, le quali abbiano sede legale o operativa nel territorio regionale. Si tratta di risorse già liquidate ai Confidi regionali per complessivi 4 milioni di euro, di cui ancora disponibili circa 3,6 milioni. Il provvedimento odierno della Giunta regionale prevede che ai Confidi siano assegnati ulteriori 4 milioni di euro solo per le attività produttive colpite da coronavirus. Insieme alle garanzie, a queste imprese (o liberi professionisti) sarà concessa una contribuzione integrativa per l’ulteriore abbattimento delle commissioni di garanzia fino al 50 per cento del loro importo.
La seconda delibera sul tema delle garanzie stabilisce che le risorse finanziarie già assegnate a Confidimprese Fvg e Confidi Friuli per concedere garanzie alle imprese regionali danneggiate dalla crisi libica e alle imprese della filiera produttiva regionale della casa siano destinate alla concessione di garanzie anche a favore delle imprese colpite da Coronavirus aventi sede legale o operativa nel territorio regionale. Le risorse sono pari a 2 milioni di euro già liquidati a Confidimprese Fvg e Confidi Friuli, di cui circa 1,8 (filiera casa) ancora disponibili, più 100mila euro già liquidati a Confidi Friuli (crisi libica), ancora disponibili.
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In copertina, l’assessore regionale Sergio Emidio Bini.
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