di Gi Elle
Diritti reali per il 23,33% dei casi, quindi locazioni (16,65%) e questioni condominiali (12,36%): sono questi in Friuli i principali pomi della discordia che vengono affrontati, con indubbi vantaggi fiscali, di tempi e di costi, alla Camera di commercio di Pordenone-Udine. Dal 1° gennaio 2017 al 30 settembre scorso, l’Organismo di Mediazione dell’ente camerale (riconosciuto fin dal 2011) ha gestito complessivamente 793 procedure. Si sono tenuti circa 2.500 incontri, che hanno coinvolto più di 3 mila persone, assistite dai propri avvocati nelle mediazioni obbligatorie e talvolta affiancate da consulenti tecnici. La durata media delle procedure è inferiore ai 90 giorni nel 57,6% dei casi e i costi, inoltre, sono contenuti: bastano meno di 50 euro per l’avvio e si può giungere a conclusione con una spesa di circa 720 euro per controversie di valore inferiore ai 50 mila euro.
Sono questi alcuni numeri che descrivono sinteticamente l’istituto della mediazione sul territorio friulano, modalità di risoluzione alternativa delle controversie – strada obbligatoria per una serie di materie – e strumento che si rivela molto utile per cittadini e imprese, comportando dunque risparmi in termini di costi e di tempo, ma anche in termini di vantaggi fiscali, poiché l’accordo raggiunto è esente dall’imposta di registro (entro il limite di valore di 50 mila).
Il tema è stato al centro di un approfondimento a 360 gradi che l’ente camerale ha organizzato e ospitato in Sala Valduga, grazie alla collaborazione con Ordini e Collegi professionali e Scuola superiore di Magistratura. L’incontro ha consentito di affrontare tutti i principali aspetti della mediazione, servizio offerto dall’ente camerale tramite il suo Organismo accreditato dal Ministero della Giustizia. La mediazione offre infatti la possibilità di ricercare un accordo conciliativo, evitando un lungo processo civile, ma garantendone la stessa efficacia. La mediazione facilita poi il recupero del rapporto e, per esempio nelle controversie commerciali, valorizza l’immagine dell’impresa e fidelizza il cliente. Nella seduta di mediazione “i contendenti” si incontrano per trovare una soluzione condivisa, guidate dal mediatore, professionista accuratamente formato e preparato nella materia. Le parti possono utilizzare sempre la mediazione in qualsiasi vertenza sia civile che commerciale, ma in alcune materie, come detto, la mediazione è obbligatoria.
Dopo l’introduzione, in rappresentanza della giunta camerale, della componente Lucia Piu, di Ramona Zilli, presidente Ordine Avvocati di Udine, e Lucio Barbiero, presidente Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Udine, in una Sala Valduga davvero al completo, si sono alternati gli interventi del giudice Lorenzo Massarelli (La mediazione e il rapporto con il processo civile), del notaio Cosimo Cavallo (La trascrivibilità dell’accordo di mediazione vantaggi e agevolazioni fiscali), dell’avvocato e mediatore Federico Reggio (I confliggenti diventano protagonisti: come costruire l’accordo, alla ricerca della norma del caso). La conclusione è stata affidata agli interventi dell’avvocato Andrea Purinan (Il ruolo dell’avvocato in mediazione: aspetti procedurali e rapporti con l’assistito l’efficacia esecutiva dell’accordo) e di Alberto-Maria Camilotti, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti Esperti contabili di Udine (La mediazione per la competitività dell’impresa), con la moderazione del giudice Andrea Zuliani.
Tornando ai dati locali, la maggioranza delle controversie, sia civili che commerciali, affrontate in sede di mediazione risulta vertere, come dicevamo all’inizio, in materia di diritti reali per il 23,33% dei casi, quindi di locazioni (16,65%) e condominio (12,36%). La percentuale delle mediazioni il cui valore è compreso tra i 25 mila e i 250 mila euro è il 45%, mentre quelle da 250 mila a 2,5 milioni rappresentano il 5,67%, a dimostrazione che si risolvono conflitti anche di valore rilevante. Quando le parti hanno accettato di sedersi al tavolo di mediazione il tasso di successo è stato in costante aumento: nel 2017 su 171 casi di adesione della parte chiamata, 62 volte pari al 36% si è arrivati all’accordo, nel 2018 su 182 casi di adesione della parte chiamata, gli accordi sono stati 67 pari al 37% ed infine fino al 30 settembre 2019 su 116 casi di adesione della parte chiamata gli accordi sono stati 50 pari al 43% dei casi.
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In copertina e all’interno alcune immagini del convegno in Sala Valduga a Udine.
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