(g.l.) Doveva essere soltanto la festa della Basilica patriarcale di Grado, con le celebrazioni per ricordare il 1445° anniversario della sua dedicazione a Sant’Eufemia di Calcedonia. Ma oltre a uno sguardo, doveroso, al passato – è sempre bello e importante sapere da dove siamo arrivati! -, la giornata rievocativa si è rivelata anche un tributo al presente, con un segno di riconoscenza alle espressioni di volontariato che costantemente, e senza stancarsi mai, animano l’Isola.
L’arciprete Paolo Nutarelli – all’altare con il cervignanese monisgnor Nicola Ban, ritornato fra gli amici “graisani” per ricordare i suoi 25 anni di sacerdozio – ha sottolineato, infatti, come la Basilica richiami la bellezza di essere Comunità ed ha ringraziato tutte le Associazioni presenti in presbiterio che, appunto, testimoniano l’importanza del volontariato. «Mettendo i propri talenti al servizio del prossimo e con sentimento di appartenenza – ha osservato don Paolo -, ognuno può essere mattone per edificare la Comunità che in questo luogo loda il Signore». Tutti i sodalizi isolani erano intervenuti con i loro labari e gonfaloni offrendo un’immagine suggestiva nella sobria solennità del massimo tempio cittadino. A far festa con loro anche il sindaco Giuseppe Corbatto con altre autorità dell’Isola e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della Capitaneria di Porto.
Intenso e molto partecipato il rito, reso ancora più bello dai canti della Corale orchestrale “Santa Cecilia” che, con la direzione del maestro Anello Boemo, ha eseguito la monumentale “Missa Prima Pontificalis” di Lorenzo Perosi: ospite graditissimo il Coro “In Dulci Jubilo” di Reana del Rojale e Paluzza. Come detto, la Messa è stata presieduta da monsignor Nicola Ban, presbitero da un quarto di secolo e che proprio a Grado si impegnò molto come seminarista. «È bello pensare che il suo fruttuoso cammino pastorale è iniziato proprio nella nostra Comunità», ha osservato don Nutarelli. Tanti i gradesi che hanno voluto fare festa con monsignor Ban, il quale era accompagnato anche dai genitori che sempre gli sono stati vicini nel suo cammino di fede al servizio della Chiesa e del prossimo. Alla fine, quella di domenica scorsa si è trasformata in una bellissima, triplice festa: della Basilica e del volontariato isolano, appunto, ma anche di un sacerdote che proprio a Grado ha sperimentato, fruttuosamente, il suo mettersi a disposizione di una comunità.
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In copertina e all’interno tre bellissime immagini della celebrazione in Basilica.
(Fotocronaca di Laura Marocco
Foto Ottica Marocco Grado)
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