di Giuseppe Longo
Chi oggi ha una certa età si ricorda sicuramente che a Nimis fino agli anni Sessanta c’era la caserma dei Carabinieri: era in Centa, vicino alle vecchie Scuole. E in quella sede operava un giovane militare dell’Arma, Vincenzo Gorgoglione, che ricordo ancora nitidamente per i baffoni nerissimi, ma anche perché in prima elementare – proprio nel citato edificio, demolito in seguito al terremoto del 1976 – in classe con me c’era uno dei suoi figli: maestra era l’indimenticata Giuliana Collavini Rossi. Poco dopo la famiglia si trasferì nella vicina Tarcento, dove è sempre vissuta e dove nello scorso febbraio l’appuntato è stato festeggiato per aver raggiunto, in ottima forma, la bella età di cent’anni. Ma poche settimane dopo il suo cuore ha deciso di fermarsi e stamane, alle 10.30, nella Chiesa arcipretale di San Pietro Apostolo gli sarà dato l’ultimo saluto.
Classe 1925, di origine pugliese, arruolatosi giovanissimo, dopo vari incarichi Vincenzo Gorgoglione giunse a Nimis a metà degli anni Cinquanta, poco più che trentenne, e operò per alcuni anni, anche perché proprio in quell’ormai lontano decennio venne soppressa la caserma dei Carabinieri, per cui anche Nimis da allora fa riferimento a quella di Tarcento. Ne è rimasto soltanto il ricordo, come quello dell’appuntato Vincenzo Gorgoglione.
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In copertina, Vincenzo Gorgoglione; all’interno, la recente festa dei cent’anni e la prima classe elementare con la maestra Collavini: il figlio dell’appuntato è al centro in prima fila.