di Giuseppe Longo

NIMIS – «La Comunità di Nimis ritiene di esprimere il proprio riconoscimento per l’attività pastorale, la guida e il sostegno spirituale svolti per oltre 40 anni da don Rizieri; e quindi, con i poteri del consiglio comunale, ho conferito a monsignor Rizieri De Tina la Cittadinanza benemerita del Comune di Nimis per il suo servizio pastorale proteso quotidianamente alla guida e sostegno spirituale dei parrocchiani e dell’intera Comunità». Sono le parole con cui il commissario straordinario, Giuseppe Mareschi, ha pronunciato a mezzogiorno nel Duomo di Santo Stefano, quando, appena conclusa la Messa domenicale, ha annunciato l’importante riconoscimento al pievano, a Nimis dal lontano 1978 e che il primo gennaio ha compiuto 80 anni, peraltro portati splendidamente. Un annuncio accolto da tutti con un calorosissimo applauso e con emozione da parte dell’interessato, per il quale si è trattato di un’autentica, e quindi ancora più gradita, sorpresa. Bocche cucite, infatti, da parte di tutti coloro che sapevano dell’iniziativa fino all’ultimo. E la cosa è riuscita perfettamente.
«Avevo avvertito strani movimenti stamattina – ha detto don Rizieri, visibilmente commosso -, ma non mi sarei aspettato questa festa bellissima. Grazie di cuore a tutti voi e in particolare al Comune e al suo commissario. Ho compiuto 80 anni e oltre 46 ne ho passati qui con voi, per cui vorrò rimanere qui anche quando il Signore mi chiamerà. E sulla mia lapide – ha aggiunto – desidero che, sotto nome e cognome, venga scritto “Fêi di Diu, come te”».

Si è trattato di una Messa molto bella e partecipata perché, ricorrendo la festa post-natalizia della “Parola di Dio”, era stata organizzata proprio per oggi la cerimonia con la quale i genitori hanno consegnato ai loro bambini, che quest’anno si accosteranno alla Prima Comunione, una copia del Vangelo. E proprio da una significativa pagina di Luca monsignor De Tina ha attinto per approfondire il tema, sottolineando come ognuno di noi, con la propria sensibilità, possa sintonizzarsi con la Voce del Signore. Al termine del rito, quindi, il conferimento all’arciprete della Cittadinaza benemerita, introdotta da un breve intervento del presidente del consiglio pastorale, Pietro Nocera, il quale – interpretando i sentimenti della popolazione di Nimis, Chialminis, Ramandolo e Torlano -, ha sottolineato quanto sia grato il paese per quanto ha fatto e sta ancora facendo don Rizieri. Ed è proprio questo senso di gratitudine che ha spinto il consiglio stesso a proporre il riconoscimento comunale per il parroco. «Una proposta – ha detto il dottor Mareschi – a cui non potevo e non volevo dire di no. Io, però, sono qui come commissario straordinario e quindi ho un ruolo prettamente tecnico. Ma ci sono questioni che, una volta aperte devono essere risolte, e così ho pensato di chiedere a chi, nel tempo, ha rappresentato l’intera Comunità di Nimis, gli ex sindaci. La risposta è stata immediata, sincera e unanime, e quindi ho ritenuto di poter accogliere la proposta del consiglio pastorale».

Il commissario comunale ha quindi proposto un breve profilo del festeggiato. «Don Rizieri De Tina, nativo di Zompicchia di Codroipo e che il primo gennaio scorso ha compiuto 80 anni, è stato ordinato sacerdote – ha ricordato Mareschi – il 26 settembre 1970. E, dopo esperienze pastorali nella vicina Tarcento, in particolare a Coia e Sammardenchia, nel 1978 è giunto in questo paese assieme al nuovo arciprete Luigi Murador, a don Luigi Gloazzo e a don Flaviano Veronesi: negli anni dell’immediato post-terremoto, l’allora arcivescovo Alfredo Battisti aveva infatti voluto dare vita a una nuova esperienza pastorale proprio a Nimis che nel frattempo era rimasto senza parroco. Nel 1984, dopo la prematura scomparsa di monsignor Murador, don Rizieri, che nel frattempo si era occupato anche di Monteaperta, è stato scelto quale nuovo pievano, Da allora ha ininterrottamente svolto il suo servizio pastorale a Nimis, desiderando rimanere a offrire il proprio impegno sacerdotale anche al compimento dei 75 anni, quando ha rinunciato, come prescritto, alla responsabilità materiale della Pieve, che è stata invece affidata al parroco di Faedis che ne è divenuto amministratore». Il dottor Mareschi, annunciata infine la nomina, ha concluso citando una battuta dello stesso don Rizieri che dice di essere «un predi di pais, robe di curtil». «Ma è proprio in questo “curtil” – ha aggiunto – che il parroco ha scritto, assieme a voi e e al Padre Eterno, il libro più bello: quello della vita». E alla fine, in fondo alla Chiesa – visto il maltempo -, non poteva mancare un brindisi con tanti manicaretti preparati da persone generose, sempre pronte a collaborare con la Parrocchia.

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In copertina, monsignor Rizieri De Tina riceve l’attestato di Cittadino benemerito del Comune di Nimis dal dottor Giuseppe Mareschi; all’interno, gli interventi del direttore del consiglio pastorale Pietro Nocera, dello stesso commissario e del parroco che ringrazia per l’importante riconoscimento. Infine, due momenti della cerimonia della consegna del Vangelo da parte dei genitori ai bambini della Prima Comunione e il Duomo pieno di fedeli.

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