Nell’abbraccio delle calme e limpide acque del fiume Livenza e circondati dai suoi splendidi palazzi, sarà Sacile, il prossimo 6 aprile, a ospitare la 48ma edizione della “Fieste de Patrie dal Friûl”. La cerimonia religiosa e quella civile, nel 2025, ricorderanno i 948 anni dalla costituzione dello Stato patriarcale friulano, fondato il 3 aprile 1077, come è stato sottolineato durante la presentazione del sempre ricco programma. L’iniziativa è organizzata quest’anno da Comune di Sacile, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e Agenzia regionale per la lingua friulana, in collaborazione con l’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean”.
Alla presenza dell’assessore regionale alle autonomie locali, Pierpaolo Roberti, del presidente dell’Arlef, Eros Cisilino, del sindaco Carlo Spagnol, intervenuto con l’assessore alla cultura Ruggero Spagnol, e del presidente dell’Istitût Ladin Furlan, Geremia Gomboso, è stato ricordato come la scelta di Sacile per celebrare il Friuli sia particolarmente simbolica in quanto, l’8 novembre 1366, il Patriarca Marquardo von Randeck – lo stesso che si ricorda con la Messa dello Spadone e la successiva rievocazione storica nell’Epifania di Cividale – scelse proprio la città del Friuli Occidentale per promulgare la Constitutiones Patriae Fori Iulii, ovvero il “codice” del diritto friulano, rimasto in vigore fino al 1797.

«Con Arlef, durante tutto l’anno, lavoriamo intensamente per la tutela e la promozione della lingua friulana – ha detto Roberti – obiettivo su cui la Regione investe con convinzione e continuità. Lo facciamo con progetti che spaziano dalla scuola al cinema, come dimostra anche il recente contributo alla realizzazione di un film in friulano. Ma ci sono momenti, come quello della Festa della Patria del Friuli, in cui ci si concentra anche sull’identità, non solo linguistica, bensì culturale e storica». L’assessore ha, infine, ribadito l’importanza di sostenere questo tipo di celebrazioni: «Il Friuli Venezia Giulia – ha aggiunto – è una regione composita, per geografia e per cultura, ma capace di trovare valori comuni e condivisi. La Festa della Patria del Friuli celebra proprio questo: l’unità di un popolo che ha radici profonde. Il 6 aprile la bandiera del Friuli sventolerà su tutti gli edifici dell’Amministrazione regionale, da Trieste a Sacile, in un gesto simbolico ma potentemente identitario. La Regione continuerà a sostenere con convinzione questa ricorrenza, non per autocelebrazione, ma perché sono gli stessi Comuni e i cittadini a chiederci di farlo, con entusiasmo e partecipazione».
«Il fulcro delle celebrazioni per la Fieste si terrà a Sacile: città in cui il dualismo friulano e veneziano si sono scontrati, ma hanno anche collaborato, permettendo alla cittadina sul Livenza, di prosperare nel rispetto delle identità, ancora ben vive e radicate. Il programma è ricchissimo di eventi anche di notevole spessore e di questo ringrazio la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia per il costante supporto, le tante Amministrazioni comunali e le associazioni, ma soprattutto i tanti friulani, che pervicacemente valorizzano la nostra identità e la nostra lingua con idee e iniziative di impareggiabile valore che si estendono lungo tutto il corso dell’anno», ha ricordato il presidente Cisilino, ponendo l’accento sui moltissimi eventi collaterali in programma quest’anno: «È con viva soddisfazione che l’Agenzia regionale per la lingua friulana conta circa 200 eventi sul territorio regionale in occasione delle celebrazioni per la Patria del Friuli: si tratta di un dato che sottolinea il crescente interesse verso la nostra identità da parte delle Amministrazioni locali, delle associazioni e della cittadinanza».
«La città di Sacile è onorata di accogliere questa edizione della “Fieste de Patrie dal Friûl”, evento che assume un particolare significato, un passaggio importante per la storia di tutti noi: era il 1366, precisamente l’8 novembre, quando proprio a Sacile furono promulgate le Constitutiones Patriae Foriiuli. Una iniziativa molto importante in quanto Sacile sarà, per un giorno, la capitale del Friuli, richiamando il popolo friulano per celebrare i 948 anni dalla nascita della Patria, offrendo l’occasione per coinvolgere tutti nella promozione di quei valori che la Fieste porta con sé: ricordare e valorizzare le origini, la cultura e la storia di autonomia del popolo friulano», ha sottolineato il sindaco Spagnol.
Entrando nel dettaglio del programma della giornata di celebrazioni, l’assessore Spagnol ha quindi ricordato che “Sacile ha messo, in questa “scommessa”, tutte le sue risorse, in primis quelle umane, in particolar modo il personale della Biblioteca civica, che ha trovato in Arlef un prezioso supporto”. L’assessore ha anche fatto sapere che per la giornata del 6 aprile tutti i presenti saranno omaggiati con dei piccoli gadget realizzati dall’associazione “I Petali Onlus”, una realtà storica della città che si occupa di disabilità.


IL PROGRAMMA – Le celebrazioni avranno inizio in Piazza Sant’Odorico, antistante la Chiesa di Sant’Ulderico, alle 9.30. Qui è previsto il ritrovo dei partecipanti e, alle 9.45, il tradizionale alzabandiera della bandiera del Friuli, con l’accompagnamento del Gruppo Alpini di Sacile e dell’Istituto Filarmonico Città di Sacile. Seguirà, alle 10, la Santa Messa celebrata dai rappresentanti delle tre diocesi del Friuli, con letture e preghiere in friulano, sloveno, tedesco e veneto. La funzione sarà accompagnata dal Gruppo Corale Spengenberg di Spilimbergo. Terminata la messa, alle 11, partirà il corteo con l’accompagnamento dell’Istituto Filarmonico Città di Sacile. Si dirigerà verso la Loggia del Municipio, in piazza del Popolo, dove, alle 11.15, è previsto il saluto di benvenuto agli ospiti e alla cittadinanza, con l’accompagnamento del Coro Livenza. Alle 11.45, al Teatro Ruffo (Piazzetta Antonio Pasqual 22), avranno inizio le celebrazioni civili: sarà eseguito l’Inno del Friuli, cantato dalla talentuosa mezzosoprano Valentina Volpe Andreazza, e sarà data lettura della Bolla imperiale, a cura della Pro Castello di Caneva e con la partecipazione della Schola Tamburi storici di Conegliano. Dopo il tradizionale scambio della bandiera tra il sindaco del Comune che ha ospitato la manifestazione l’anno precedente (Tarcento) e quello ospitante, seguiranno i saluti delle molte autorità presenti. Chi vorrà seguire l’evento da casa, potrà farlo grazie allo speciale “Fieste de Patrie” di Telefriuli (canale 11), che dalle 9.45 trasmetterà in diretta sia la liturgia che, a seguire, la cerimonia civile. Dopo il pranzo, proposto nei ristoranti del centro storico con menù a prezzo concordato, sarà possibile prendere parte alle visite guidate a cura dell’Associazione Guide Nord-Est. Dalle 15.00, con ritrovo alla Loggia del Municipio (in Piazza del Popolo), partiranno gli itinerari alla scoperta di Palazzo Ragazzoni, del Duomo di San Nicola, della Chiesetta della Pietà, dell’Antico Ospitale e della Ex Chiesa di San Gregorio. Sarà inoltre possibile visitare in autonomia l’importante mostra d’arte “Stralûs. 1985-2025 Arte in Friuli / Art in Friûl”, ospitata a Palazzo Ragazzoni (aperta dalle 15 alle 19). Per maggiori informazioni sul programma della Fieste de Patrie è possibile contattare la Biblioteca Civica di Sacile, chiamando lo 0434.787235, o consultare il sito www.arlef.it

EVENTI SUL TERRITORIO – Come di consueto, nell’occasione della Fieste è previsto un fitto programma di eventi collaterali su tutto il territorio friulano. Spettacoli teatrali, eventi musicali, presentazione di libri, laboratori per i più piccoli e molto altro. Quest’anno sono tantissimi, ben il doppio rispetto alla passata edizione. Sono promossi da oltre 100 Comuni, anche grazie al bando per il sostegno delle manifestazioni che accompagnano la ricorrenza, promosso dall’ARLeF in attuazione alla Legge n. 6/2015. Il calendario degli eventi sul territorio è consultabile sul sito www.arlef.it

EVENTI COLLATERALI – A Sacile, nel percorso di avvicinamento al 6 aprile, sono previsti anche una serie di eventi collaterali. Giovedì 3 aprile, nel Salone delle Feste di Palazzo Ragazzoni, alle 18, ci sarà la conferenza “Gli antichi Statuti di Sacile”, con il prof. Ludovico Mazzarolli dell’Università degli Studi di Udine e i ricercatori Stefania Miotto e Alessandro Fadelli. Gli Statuta Comunis Sacili attestano l’ampia autonomia e l’elaborata struttura amministrativa che hanno favorito il rilevante sviluppo economico e culturale della città nel tardo Medioevo.
Venerdì 4 aprile, a Palazzo Ragazzoni, alle 18, sarà inaugurata la mostra “Stralûs. 1985-2025 Arte in Friuli / Art in Friûl”, curata da Magalì Cappellaro e Alberto Vidissoni dell’Università degli Studi di Udine. Un “viaggio” che offre uno sguardo d’insieme sulla ricchezza e la diversità dell’arte friulana, attraverso le opere di 8 diversi artisti, ciascuno con il proprio peculiare linguaggio espressivo.
Quello stesso giorno, sempre nel Salone delle Feste di Palazzo Ragazzoni, alle 20.45, andrà in scena “Poesie di confine: tra Friuli e Veneto, tra ieri e oggi”, rime sparse di G. Battista Donato, letterato del Cinquecento, e Fabio Franzin, poeta di oggi, interpretate da Caterina Comingio e Serena Ervas, con improvvisazioni musicali alla fisarmonica di Romano Todesco, su ideazione del Piccolo Teatro Città di Sacile.
Sabato 5 aprile, sarà invece la piazza della chiesa di Sant’Ulderico, alle 15.30, a ospitare “Sacile e la Patria del Friuli”, laboratorio creativo per bambini con l’associazione Playground APS.
Per maggiori informazioni è possibile contattare la Biblioteca Civica di Sacile, chiamando lo 0434.787235.

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In copertina, una bella immagine di Sacile bagnata dal Livenza; all’interno, gli intervenuti alla presentazione: da sinistra, Geremia Gomboso, Ruggero Spagnol, Carlo Spagnol, Pierpaolo Roberti, Eros Cisilino e William Cisilino.

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