Iniziato il conto alla rovescia per la 48ma edizione della “Fieste de Patrie dal Friûl”, l’Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane, come previsto dalla legge regionale 6 del 2015, ha pubblicato un bando volto a sostenere le manifestazioni culturali realizzate dagli enti locali per celebrare la data di costituzione dello Stato patriarcale friulano, il 3 aprile 1077. Per il 2025 l’Agenzia, secondo a quanto deliberato dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, ha messo a disposizione 50 mila euro.
Potranno accedere ai fondi gli enti locali aventi la propria sede legale nei territori delle ex province di Gorizia, Pordenone, Udine e i sette Comuni “friulani” della Regione Veneto (Cinto Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Gruaro, Portogruaro, San Michele al Tagliamento, Teglio Veneto). Come stabilito dal bando – disponibile, unitamente alla modulistica per la presentazione della domanda, nella sezione Pubblicità Legale del sito istituzionale dell’Agenzia www.arlef.it – saranno finanziate le attività che intendono celebrare la “Fieste de Patrie dal Friûl”. In particolare: eventi volti a far conoscere e/o approfondire le lingue, la storia e la cultura del Friuli; ma anche la stampa e diffusione di pubblicazioni, libri, audiovisivi o prodotti musicali che abbiano il medesimo obiettivo; infine, l’allestimento di spettacoli teatrali o musicali in lingua friulana. Saranno escluse le domande il cui contributo richiesto sia di importo inferiore a 500 euro, oltre a quelle la cui spesa ritenuta ammissibile sia di importo inferiore a 555,56 euro.
Le attività culturali potranno essere realizzate da un singolo ente locale oppure da aggregazioni. Le domande dovranno pervenire entro il termine perentorio del 12 febbraio 2025, esclusivamente mediante invio via pec all’indirizzo: arlef@certgov.fvg.it; per tutte le informazioni relative al bando, è possibile telefonare allo 0432 555812, o scrivere a: federica.delpino@regione.fvg.it

Lingua friulana a scuola – Con il nuovo anno torna puntuale l’appuntamento con l’iscrizione a scuola dei bambini. Proprio in quel frangente, si tratti di adesione alla scuola dell’infanzia, alla primaria oppure alla secondaria di primo grado, fino al 10 febbraio, i genitori potranno decidere di aderire all’insegnamento del friulano per i propri figli, per tutta la durata del ciclo scolastico. Una scelta che, lo scorso anno, è stata presa da ben il 78% delle famiglie, grazie a una sempre maggiore consapevolezza sui vantaggi linguistici, cognitivi e culturali di un’educazione plurilingue. Un’opportunità vera e propria in Friuli, se si pensa che una bambina o un bambino che studia il friulano impara meglio anche la lingua inglese, acquisisce maggiori abilità logico-matematiche e creative. Non è dunque un caso se la scuola, e la formazione in generale, sono uno dei nodi centrali del “Piano generale di politica linguistica per la lingua friulana 2021-2025”.
Il percorso didattico del friulano è di almeno 30 ore di studio all’anno e non sottrae ore ad altre materie. La legge prevede infatti che sia inserito nel 20% del curriculum individuato dalle scuole in autonomia. La scelta da parte dei genitori di avvalersi dell’insegnamento della lingua friulana andrà espressa al momento dell’iscrizione online sul portale del MIUR www.istruzione.it/iscrizionionline (nel caso della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado) o su un modulo cartaceo (nel caso della scuola dell’infanzia). Ma le segreterie dei singoli istituti sono sempre a disposizione per maggiori delucidazioni.
A supporto dell’attività didattica in classe c’è Anìn!, il manuale che accompagna gli alunni della scuola primaria alla scoperta della lingua e della cultura friulana. Un investimento per il futuro della lingua promosso dall’ARLeF – Agenzia regionale per la lingua friulana e dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, donato a tutti gli alunni che scelgono di imparare il friulano a scuola. Per le classi 1a e 2a, è stato realizzato un volume di avvicinamento graduale alla lingua. Per le 3a, 4a e 5a uno con approfondimenti sulla storia e geografia friulana, sulla lingua e sulla letteratura. Il tutto in una dimensione plurilingue, grazie all’inserimento dell’inglese e delle altre lingue parlate sul territorio regionale.
A chi ancora si chiede perché l’insegnamento del friulano a scuola sia un’opportunità, va ricordato che a dircelo è la scienza, la quale sostiene come crescere con più lingue, già dalla tenerissima età, permetta di imparare con maggiore facilità altri idiomi, come, appunto, l’inglese, ma non solo. Insomma, una vera e propria risorsa cognitiva di cui fare tesoro. Le evidenze scientifiche dimostrano, inoltre, come i bambini bilingui maturino una più alta capacità di apprendimento e velocità di comprensione, maggiori abilità logico-matematiche e creative, e ancora, si adattino con più naturalezza ai cambiamenti, oltre ad avere una più ampia apertura verso l’altro. E poi c’è la salute del cervello: utilizzando più lingue si mantiene giovane ed elastico, rallentando i rischi di demenza e Alzheimer.

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In copertina, la bandiera del Friuli (la prima a destra) esposta nel Municipio di Udine.

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